Opera Beato Paolo VI
![](https://www.quotidianolavia.it/wordpress/wp-content/uploads/2016/12/OPERA-BEATO-PAOLO-960x640.jpg)
![logo_opera-paolo-vi](https://www.quotidianolavia.it/wordpress/wp-content/uploads/2016/12/Logo_Opera-Paolo-VI.jpg)
Sostegno spirituale ai missionari nella diffusione del Vangelo nel mondo
«… siate anche voi missionari, comprendendo ed aiutando la causa sovrana della diffusione del Vangelo nel mondo» – Paolo VI
Siamo portati a sostenere i nostri missionari con aiuti materiali, che sono molto importanti, forse però, ci dimentichiamo che è altrettanto doveroso sostenerli individualmente, rafforzando la loro presenza con sussidi e testi che aiutino a edificare lo spirito e mettere a disposizione delle copie del Vangelo sufficienti al fabbisogno della catechesi nelle loro missioni.
L’Opera Beato Paolo VI ha lo scopo di diffondere il Vangelo in tutto il mondo, mettendo a disposizione delle chiese locali emergenti, delle missionarie e dei missionari impegnati in quei territori, copie della Parola di Dio a seconda delle loro necessità e, naturalmente, tradotte nella lingua del luogo in cui svolgono la loro missione salvifica.
Attualmente l’unica possibilità che abbiamo per coprire le spese è rappresentata dalle donazioni di chiunque abbia a cuore il nostro progetto. Sarà poi nostra premura informare periodicamente tutti coloro che aderiscono, circa i luoghi e le copie di Vangelo, che insieme si è riusciti a spedire. In tempi così difficili, di grande confusione e di violenza sempre più brutale, la diffusione il Vangelo è la grande risposta per contribuire a trasformare l’uomo e aiutarlo a vivere costruendo una società mondiale più pacifica, sana mentalmente e quindi felice.
Scarica qui il coupon per aderire all'iniziativa Opera Beato Paolo VI
LA CHIESA È MISSIONARIA
PROCLAMARE IL VANGELO: Il popolo di Dio è un popolo missionario.
Cristo avrebbe potuto chiedere al Padre suo, ed egli avrebbe messo a disposizione «più di dodici legioni di angeli» (Mt 26,53), per annunciare al mondo la sua redenzione. Invece, Cristo ha conferito questo compito e questo privilegio a noi; a noi, «gli infimi di tutti i santi», che siamo davvero indegni di essere chiamati apostoli. Di proposito, per annunciare la buona novella all’umanità, Egli non ha voluto servirsi di altra voce che della nostra. A noi, infatti, è stata data questa grazia «di evangelizzare ai pagani l’insondabile ricchezza del Cristo»
(Ef 3,8).
A noi, poi, spetta di proclamare il Vangelo in questo straordinario periodo della storia umana, un tempo davvero senza precedenti, in cui a vertici di progresso mai prima raggiunti, si associano abissi di perplessità e di disperazione anch’essi senza precedenti. Se mai ci fu un tempo in cui i cristiani, più che mai in passato, sono chiamati ad essere luce che illumina il mondo, città situata su un monte, sale che dà sapore alla vita degli uomini, questo, indubbiamente, è il nostro tempo. Noi, infatti, possediamo l’antidoto al pessimismo, agli oscuri presagi, allo scoraggiamento e alla paura, di cui soffre il nostro tempo.
Noi abbiamo la buona Novella! E ciascuno di noi, per il fatto stesso di essere cristiano, deve sentirsi spinto a diffondere questa buona Novella fino ai confini del mondo. «Non possiamo non parlare di ciò che abbiamo visto e udito» (At 4,20).
Nessun cristiano — sia egli Papa, vescovo, sacerdote, religioso o laico — può rinunciare alla sua responsabilità nei riguardi di questo dovere essenziale di cristiano. Ricorderete certamente l’insistenza con cui il recente concilio ecumenico ha inculcato questo punto:
«Ad ogni discepolo di Cristo (senza eccezione) incombe il dovere di spargere, per quanto gli è possibile, la fede». «Tutti i figli della Chiesa devono avere la viva coscienza della loro responsabilità di fronte al mondo… devono spendere le loro forze nell’opera di evangelizzazione»
(Ad gentes, 23 e 36). Paolo VI
«Di fronte ad una capacità d’ascolto deformata e talora indirizzata soltanto verso “le chiacchiere delle persone, ta tv, la radio”, i fedeli devono prendersi “un po’ di tempo per ascoltare la parola di Gesù, a casa abbiamo il Vangelo per nutrirci: è il pasto più forte per l’anima”».
Papa Francesco